9 e 10 marzo 2021 - scuole secondarie di primo e secondo grado

il minotauro

Il progetto che Maria Maglietta ed io abbiamo sviluppato, con l’intervento musicale di Mirto Baliani, nasce dall’intento di affrontare il tema della diversità in una forma archetipa. Per questo ci siamo rivolti a una figura mitologica come il Minotauro.”

Roberto Anglisani

 

Comprendere il mito è accettare il mistero, il divino, il senso del sacro e, quindi, l’esperienza estetica, poetica, irrazionale, che esso genera. Lo spettacolo, prendendo le mosse dall’omonimo racconto di Dürrenmatt e da quello di Borges Asterione, mette in evidenza la solitudine del diverso, il suo desiderio di incontro con l’altro, la danza della fratellanza, la danza dell’amicizia e l’altrui sguardo discriminante, in un gioco di specchi che trasforma significato e significante, così che la prigione diviene rifugio e il rifugio luogo di morte: umanissima si staglia la figura del mostro, di struggente tenerezza.
Dürrenmatt rinchiude il Minotauro in un labirinto di specchi creando così per lui una finta moltitudine di minotauri che lo circondano, ma che non sono altro che immagini rispecchiate di lui stesso. I minotauri specchiati danno al Minotauro la sensazione di non essere solo, ma sono così uguali a lui che lo fanno sentire ancora più solo. Quando arriva Teseo travestito da Minotauro, allora il Minotauro si accorge di avere davanti un diverso da sé. Per la felicità comincia a danzare, ma quando si butta a braccia aperte verso l’altro, proprio in quel momento Teseo lo pugnala alle spalle.
Nel racconto di Borges viene descritta la reazione della gente alla vista del Minotauro che è uscito dal labirinto e cammina nel paese. Le reazioni sono così violente e discriminanti che il Minotauro torna a rifugiarsi nella sua prigione, Il labirinto, creato per difendere gli uomini dal Minotauro e per difendere il Minotauro dagli uomini.
Il drammaturgo Gaetano Colella ha immaginato un incontro tra il Minotauro e Icaro ragazzino. I due si incontrano grazie ad un pallone lanciato per sbaglio nel labirinto da Icaro che andrà a recuperarlo e lì vedrà per la prima volta “Il Mostro” di cui tutti hanno paura. Ma Icaro non fugge e piano piano conosce quell’essere rinchiuso, ascolta i suoi racconti e ne diventa amico fino a tentare di difenderlo da Teseo che è venuto per ucciderlo. Non ci riuscirà e non gli resterà altro che difendere il suo amico in un discorso alla città di Creta che non ha saputo ascoltare e quindi non ha potuto conoscere e di conseguenza amare uno dei suoi figli: il Minotauro.

Una produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG

di Gaetano Colella
con Roberto Anglisani
regia Maria Maglietta
musiche Mirto Baliani





Foto di Luca A. D'Agostino

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20 e 21 aprile 2021 - scuole dell'infanzia

IL Più FURBO
Disavventure di un incorreggibile lupo

Il più furbo è tratto dall’opera di Mario Ramos, acclamato autore di libri illustrati per i piccoli. Un piccolo gioiello, un concentrato di leggerezza e d’ironia che fa ridere e pensare piccoli e grandi. Il lupo protagonista di questa storia, suscita una simpatia sincera perché a fronte della sua declamata presunzione “io sono il più furbo”, si dimostra, nei fatti, sgraziato e goffo. È così che si dispiega un mondo sorprendente, dove la dimensione favolistica e quella realistica s’incontrano e si scontrano producendo un irresistibile effetto comico. Nel folto del bosco un Lupo affamato incontra la piccola Cappuccetto Rosso e subito elabora (dopotutto lui è il più furbo) un diabolico piano per mangiarsela. Mentre si avvicina alla casa della nonna pregusta già il pranzetto: sarà uno scherzo da ragazzi divorarsele entrambe... Sembra l’inizio della favola che tutti conosciamo, almeno finché il Lupo (che si crede davvero il più furbo) non infila la camicia da notte della nonna con

Una produzione Teatro Giocovita

dall’opera di Mario Ramos
adattamento teatrale Enrica Carini, Fabrizio Montecchi
regia e scene Fabrizio Montecchi
con Andrea Coppone / Andrea Lopez Nunes
sagome Nicoletta Garioni, Federica Ferrari (dai disegni di Mario Ramos)
musiche Paolo Codognola
coreografie Andrea Coppone
costumi Tania Fedeli
luci Anna Adorno

tanto di cuffietta d’ordinanza, ed esce di casa... rimanendo chiuso fuori! Così conciato, e in attesa di elaborare un nuovo geniale piano, al Lupo (che ancora si crede il più furbo) non rimane che nascondersi nel bosco. Ma il bosco, ahimè, è un luogo molto frequentato, soprattutto dai personaggi delle fiabe, e il nostro Lupo fa imbarazzanti incontri (i Tre Porcellini, i Sette Nani, etc.) che mettono fortemente in crisi la sua vanità. Povero lupo! Tutti, invece di avere paura di lui, lo scambiano per un’innocua vecchietta. Per fortuna Cappuccetto Rosso è una bambina molto gentile e viene in suo aiuto. E lui che pensava di essere il più furbo! Tutti i personaggi che incontra non fanno che rivelare le sue debolezze e farne un carattere molto umano. Dalle disavventure di questo lupo usciamo con la gioiosa convinzione che la vita, nonostante tutto quello che ci può accadere, possa essere comunque un’avventura meravigliosa.

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27 e 28 aprile 2021 - scuole primarie

Celestina e la luna

È estate. Siamo alla fine degli anni Cinquanta in un paesino di poche case nella campagna del Sud. Celestina, figlia unica, vive con i genitori, tra gli adulti. Il solo contatto con la città e la modernità è una radio a valvole che manda della musica meravigliosa e il sogno dell’America. Celestina ha un’immaginazione senza confini, sempre persa dietro progetti visionari o imprese ai limiti dell’impossibile. Ma le sue doti così speciali le costano tanta solitudine e le prese in giro anche pesanti degli altri ragazzini. Per fortuna a farle compagnia c’è Amie, l’amica immaginaria che la assiste in ogni impresa.
La sua ultima fissazione è la Luna: mesi di calcoli e disegni dimostrano che lo spazio è a portata di mano e andare sulla Luna un gioco da ragazzi. Anzi… da ragazze!
Così Celestina parte da sola per raggiungere la città lontana e l’Accademia delle Scienze dove sogna di presentare il suo grande progetto. Ma la strada è lunga e sul suo cammino Celestina farà nuovi incontri e nuove esperienze.
Celestina compie veramente il suo viaggio verso la città e l’Accademia delle Scienze? Incontra veramente quegli strani personaggi? Oppure sogna, tranquillamente addormentata nella sua stanza? Di certo le qualità e gli strumenti necessari ad affrontare le difficoltà che incontra sono reali e diventeranno un prezioso bagaglio per la sua crescita, rendendola consapevole dei propri mezzi e della propria identità.

Una produzione CREST

drammaturgia Damiano Nirchio
regia Damiano Nirchio e Anna de Giorgio
con Anna Moscatelli/Maristella Tanzi e Anna de Giorgio/Amalia Franco
scene Bruno Soriato
costumi Maria Martinese
maschere Amalia Franco

 




Foto di Carla Molinari