sabato 16 luglio, ore 21:00 - Casa delle Arti / Spazio EX

Nicola Borghesi

Gli Altri. Indagine sui nuovissimi mostri

Chi è, chi sono coloro che con violenza insultarono Carola Rackete in occasione dello sbarco della Sea Watch a Lampedusa? Così si avvia questa indagine tra le pieghe di una “normalità”, in cui volgarità e ignoranza convivono e generano odio.
Chi sono gli Altri? Noi teatranti dedichiamo molte energie a raccontare quella che ci pare una verità evidente: che coloro che tipicamente sono percepiti come altri (stranieri, senzatetto, persone LGBT+...) non devono essere considerati una minaccia. E che collocare le diversità in facili categorie è tossico e pericoloso.
Nel frattempo, tuttavia, va consolidandosi intorno a noi un’altra specie di Altri. La parola con cui ci siamo abituati a chiamarli ha il sapore di un mestiere: gli Hater. Odiatori di professione. Tutti li abbiamo presenti, anche se forse non fanno parte della nostra bolla. I loro profili hanno un aspetto straniante: persone comuni che, tra foto di vacanze e di animali, alimentano roghi virtuali. Chi sono, dunque questi altri Altri?
Questa indagine sui nuovissimi mostri - un reportage teatrale che è anche una performance video-acustica condotta dal vivo e online - si propone di contattarli e di tentare un dialogo all’apparenza impossibile.
Il racconto di quest’impresa e dei suoi esiti ci porterà oltre il giusto sgomento: là dove anche la follia del razzismo e del fascismo possono essere ascoltate, col coraggio del confronto e senza rinunciare alle proprie idee.

LO SPETTACOLO È SCONSIGLIATO AI MINORI DI 14 ANNI

KEPLER-452

regia Nicola Borghesi
drammaturgia Riccardo Tabilio
ideazione tecnica Andrea Bovaia
coordinamento Michela Buscema
con Nicola borghesi

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venerdì 29 luglio, ore 21:00 - Casa delle Arti / Spazio EX

Simone Luglio e Giovanni Santangelo

L'ultima estate. Falcone e Borsellino 30 anni dopo

“Si parte dalla fine. In scena la macchina da scrivere, i faldoni, le sedie, le giacche… l’ufficio in cui tutto è iniziato. Elementi scenici ridotti all’essenziale, perché padrona della scena è la parola.
Parole recitate, confidate a un microfono, affidate ai tasti di una macchina da scrivere, riprodotte da un registratore, a volte ridotte al silenzio di fronte ai ricordi. Un viaggio nel tempo con due guide d’eccezione e una domanda sospesa: quale parte tocca a noi, adesso?”
L’Ultima estate ripercorre gli ultimi mesi di vita dei due magistrati siciliani e, attraverso fatti noti e meno noti, pubblici e intimi, racconta fuori dalla cronaca e lontano dalla commiserazione la forza di quegli uomini, la loro umanità e il loro senso profondo dello Stato, ma anche l’allegria, l’ironia, la rabbia e, soprattutto, la solitudine a cui furono condannati, sottraendoli all’apparato celebrativo che ha fatto di loro delle icone cristallizzate e restituendoli a una dimensione più autentica e quotidiana, che nulla toglie al senso della loro battaglia, ma li completa come esseri umani.
Il 1992 è l’anno della strage di Capaci (23 maggio) e della strage di Via d’Amelio (19 luglio). Un anno drammatico e cruciale, che cambia per sempre la storia dell’Italia. Nell’anno del trentennale delle due stragi, KNK Teatro e Teatro Metastasio ricordano l’impegno di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con questo spettacolo, scritto da Claudio Fava, Presidente commissione antimafia in Sicilia e già autore della sceneggiatura I 100 passi. L’Ultima Estate è il diario civile di due uomini, non di due eroi, che si interrogano e si raccontano, si confrontano tra loro e con lo spettatore, portandolo a rivivere momenti fondamentali di un’amicizia, e della storia del nostro Paese.

KNK Teatro | Teatro Metastasio di Prato

di Claudio Fava
un progetto di Simone Luglio
regia Chiara Callegari
con Simone Luglio e Giovanni Santangelo
voce fuori campo Luca Massaro
scene e costumi Simone Luglio
musiche originali Salvo Seminatore
disegno luci Massimo Galardini

SPETTACOLO FINALISTA IN-BOX 2022

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giovedì 8 settembre, ore 21:00 - Casa delle Arti / Spazio EX

Luca Radaelli e Maurizio Aliffi

Macbeth banquet

Originale versione del Macbeth di Shakespeare. In una cucina povera, tra pentole e vasellame, si racconta di come la bramosia di potere possa portare alla rovina. In questa riduzione a monologo della tragedia shakespeariana, con inserti di dialetto lombardo, Luca Radaelli in veste di cuoco dà voce, modulandola di volta in volta all’occorrenza, ai personaggi principali della tragedia, dialogando con la chitarra di Maurizio Aliffi in una vera e propria rappresentazione musical/culinaria. Utensili e ingredienti, manipolati dal cuoco, acquistano significati diversi, concorrendo metaforicamente allo svolgersi degli avvenimenti: il sugo delle barbabietole imbratta le mani dell’assassino, le noci stritolate alludono alla famiglia di Macduff, le sue stesse azioni alludono alla preparazione del banchetto in cui apparirà il fantasma di Banquo.
Un banchetto “casalingo” per un assassinio perpetrato tutto in famiglia, in cui le ambizioni del protagonista svaniranno in una nuvola di vapore.

Teatro Invito

da William Shakespeare

con Luca Radaelli e Maurizio Aliffi
idea scenica e traduzione Luca Radaelli
regia Paola Manfredi
luci e tecnica Graziano Venturuzzo
musiche Maurizio Aliffi
foto di scena Maurizio Anderlini

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giovedì 15 settembre, ore 21:00 - Teatro Comunale di Belluno

Mattia Cason

Le Etiopiche

Le Etiopiche è la prima parte di una trilogia - creata e interpretata dal poliedrico artista bellunese Mattia Cason e dai danzatori della EN-KNAP di Lubiana - incentrata sulla figura di Alessandro Magno, un Alessandro inteso non come grande conquistatore, ma come simbolo d’una curiosità irrefrenabile per tutto ciò che è altro, diverso, straniero.
Attraverso i diversi linguaggi della danza e del video, lo spettacolo racconta l’arrivo di Alessandro in Asia e l’incontro con Memnone di Rodi, un mercenario greco al soldo dei persiani. L’incontro tra questi due personaggi diviene uno spunto per parlare di migrazioni, anche contemporanee: in quel confine tra Greci e Persiani, tra “Noi” e “Loro”, che assume tratti archetipici per lo stesso mito d'Europa, l’Unione Europea sembra avere l’ultima occasione per realizzare il suo progetto, quello di divenire un soggetto politico fondato su un nuovo modello di coesione sociale. Un modello che superi il paradigma etnico-nazionale e che riconosca l’“altro” in quanto necessario alla comprensione del “sé”.
“Le Etiopiche rilegge l’epica di Alessandro Magno alla luce della contemporaneità, aprendo una riflessione sull’Europa di oggi, in una prospettiva che contempla l’accoglienza come opportunità piuttosto che come limite.”

 

EN-KNAP Produzioni | CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia

ideazione, coreografia, drammaturgia e regia Mattia Cason
creazione e interpreti in scena Mattia Cason, Katja Kolarič, Rada Kovačević, Tamás Tuza, Carolina Alessandra Valentini
assistente alla regia Alessandro Conte
disegno luci Aleksander Plut
video Mattia Cason

SPETTACOLO VINCITORE DEL PREMIO SCENARIO 2021