HISTORIA

1 TEATRO, 5 SPETTACOLI, 5 INCONTRI, ZERO ISTERIA

Cinque appuntamenti con la Storia, al Teatro Comunale, per rivivere il passato, per interrogare il presente.

La sola ragione per arrivare a una forma artistica e praticare il teatro è perché attraverso questa pratica si può entrare meglio dentro la vita.
Peter Brook

Teatro e Storia

Una rassegna scarna, che torna all’essenziale.
“Historia” è il teatro che proprio guardandosi nello specchio dell’oggi riesce a tornare alle sue origini. Un teatro che immergendosi nelle contraddizioni del presente riscopre invece le sue radici più profonde.
Perché il teatro nasce come cura collettiva, medicamento sociale capace di raccontare e di svelare l’indicibile, come nella tragedia greca, senza paura delle convenzioni, dei tabù, neppure del sangue che ha macchiato in questo secolo le nostre montagne e le nostre piazze.
Perché prima che la vita diventi storia, quando il nuovo si sta ancora facendo strada ma già si affaccia nelle nostre famiglie e nelle nostre case, è in quel preciso momento che il teatro torna ad essere quel laboratorio arcaico in cui un’intera comunità riflette su sé stessa, e solo attraverso il rito catartico che si svolge sul palcoscenico cerca – e capisce – la via da seguire.
Un rito collettivo in cinque tappe, che grazie a cinque testimoni d’eccezione, riesce ad agganciare Belluno alla storia dell’Italia intera, in un gioco di ruolo in cui anche l’idea stessa di periferia non è più tale, ma si guadagna sul campo un nuovo protagonismo.
Perché la Storia, quella con la S maiuscola, è passata e passa per le nostre strade, bussa alle nostre porte e ci interpella tutti, ad uno ad uno, ponendoci domande sempre diverse e sempre nuove. Come la Sfinge di Edipo, sempre pronta a inghiottire uomini e civiltà.
È importante, è essenziale arrivare ad ogni nuovo bivio della vita preparati a rispondere.
Il teatro, anche il nostro Teatro Comunale, raccontandoci le storie di “Historia” ritorna al centro della città. Non se n’era mai allontanato. O eravamo noi che lo avevamo dimenticato?
I’Assessore alla Cultura
Marco Perale

 

Il teatro è strutturalmente uno straordinario sistema che genera comunità. Nonostante il suo carattere minoritario, oggi più che mai evidente, il teatro assolve una preziosa funzione sociale nel suo essere luogo e motore di comunità, e in questo sta la sua dimensione politica.

Da queste riflessioni nasce questo nuovo progetto dedicato alla Storia, declinata attraverso le arti della scena.

Protagonisti della Storia, così come del Teatro, sono gli uomini e i loro atti, e se l’indagine storica ha quale terreno di ricerca il passato, è pur vero che, come recita una straordinaria canzone di De Gregori, la storia siamo noi. È il nostro essere nel presente, le nostre scelte, destinate a costituire, col passare degli anni, la storia del nostro tempo. Ecco perché a spettacoli a tema meramente storico, si affiancano spettacoli che trattano problematiche della nostra contemporaneità.

Un progetto teatrale Historia che attraversa la Storia, ponendo interrogativi, sollecitando approfondimenti. Per questo agli spettacoli sono associati dei contributi di pensiero affinché questo progetto sia occasione di confronto non solo con gli artisti, ma anche con chi tra filosofi, storici, politici, psicologi, giornalisti, scrittori, interpreta gli eventi del passato e quelli del presente. Per un teatro che metta al centro il piacere del pensiero e le emozioni che la Storia degli uomini porta con sé.

Il direttore artistico
Daniela Nicosia

PRESENTAZIONE

venerdì 12 gennaio

ore 20.00

NICHI VENDOLA

incontra gli spettatori di Historia

L’amore e basta. Per una storia sociale dei sentimenti e della sessualità

Nichi Vendola, 59 anni, laurea in lettere e filosofia, giornalista e politico. È stato redattore del settimanale “Rinascita”, editorialista del quotidiano “Liberazione”. È stato membro del Comitato Centrale del Pci, tra i fondatori di Rifondazione Comunista, successivamente leader di Sinistra Ecologia e Libertà. Eletto per 4 legislature alla Camera dei Deputati e per 2 legislature Governatore della Regione Puglia. È stato uno dei leader del movimento gay in Italia. Ha pubblicato libri di poesia, di politica, di costume. Tra gli altri: “Prima della battaglia”, “La debolezza”, “Lamento in morte di Carlo Giuliani”, “Ultimo mare”, “Il mondo capovolto”, “La mafia levantina”, “Soggetti smarriti”, “C’è un’Italia migliore”, “Vestire gli ignudi, seppellire i morti”.

ore 21.00

Babilonia Teatri

PEDIGREE

con Enrico Castellani e con Luca Scotton     parole Enrico Castellani     cura Valeria Raimondi

Pedigree racconta le difficoltà di una nuova generazione alle prese con genitori biologici e genitori di fatto, con nuove problematiche di identità e di coscienza.

Pedigree riflette sulle prospettive di determinate scelte, dei diritti, dei desideri, delle aspettative di una generazione in provetta alla ricerca di nuove radici e alle prese con nuove paure.

Un lavoro che è allo stesso tempo un pugno allo stomaco e una carezza, dotato di una scrittura che scivola leggera ma si attorciglia alle budella, carico di umanità.

 

Babilonia Teatri ha ricevuto il Leone d’Argento della Biennale di Venezia 2016, 2 Premi Ubu,  il Premio Vertigine, il Premio Hystrio alla Drammaturgia, il Premio Franco Enriquez per l’impegno civile, il Premio Associazione Nazionale dei Critici di Teatro.

venerdì 9 febbraio

ore 20.00

UMBERTO CURI

incontra gli spettatori di Historia

Legge e violenza

Umberto Curi è professore emerito di Storia della Filosofia presso l’Università di Padova e docente di Storia della scienza presso l’Università San Raffaele di Milano. Visiting Professor presso le Università di Los Angeles (1977) e di Boston (1984), ha tenuto lezioni e conferenze presso numerose università europee e americane.

Ha pubblicato circa 40 volumi. Fra le sue numerose pubblicazioni Meglio non essere nati. La condizione umana tra Eschilo e Nietzsche (Bollati Boringhieri, 2008) che ha vinto il premio nazionale Capalbio per la filosofia 2009 e il Praemium Classicum Clavaranse. Col volume Straniero (Raffaello Cortina, Milano 2010) ha vinto il Premio nazionale Frascati di filosofia 2011. La sua opera Via di qua. Imparare a morire, Bollati Boringhieri, pubblicata alla fine del 2011, è giunta alla quarta edizione ed è stata finalista per il Premio Viareggio. Nel 2016 ha ricevuto il Premio Hospice Marche. Negli ultimi anni sono usciti Passione, Raffaello Cortina Editore e L’apparire del bello, Bollati Boringhieri, entrambi del 2013. Le sue pubblicazioni più recenti sono La porta stretta. Come diventare maggiorenni, Bollati Boringhieri, 2015 (tre edizioni in 2 mesi) e I figli di Ares. Guerra infinita e terrorismo, Castelvecchi, Roma 2016. Ha infine curato il recentissimo volume Vergogna ed esclusione. L’Europa di fronte alla sfida dell’emigrazione, Castelvecchi, Roma 2017. Collabora al supplemento “La lettura” del “Corriere della sera” e al “Corriere del Veneto”. La sua opera più recente è intitolata Le parole della cura. Medicina e filosofia (Raffaello Cortina, Milano 2017).

ore 21.00

NAUFRAGHI NELLA TEMPESTA DELLA PACE

Coltelleria Einstein

di e con Giorgio Boccassi e Donata Boggio Sola     azione multimediale Massimo Rigo

 

È finita l’Europa dei muri? Ci sarà un presente e un futuro di giustizia,

nel rispetto dei diritti umani, di cittadinanza europea e della democrazia?

Marino Vocci

Le grandi leggi della dinamica internazionale e dei blocchi politici si scontrano con le leggi della gente comune e della vita di tutti i giorni. Il confine nord-orientale dell’Italia dilaniato da lotte nazionaliste, ostilità e violenze, spesso volutamente dimenticate, l’esodo di migliaia di italiani, la tragedia delle foibe sono vicende che toccano direttamente il popolo italiano, ma sono anche parte di una realtà molto più complessa, frutto di altre precedenti violenze, di altre precedenti discriminazioni, in una triste catena di ritorsioni, vendette e strategie discriminatorie, che lo spettacolo con chiarezza e sincera partecipazione mette in luce.

sabato 24 febbraio

ore 20.00

ALESSANDRO FACCIOLI

incontra gli spettatori di Historia

Il corpo del nemico ucciso. La lunga vita (e morte) dei filmati della Grande Guerra italiana

Alessandro Faccioli (Verona, 1973) insegna Storia e Critica del Cinema presso l’Università di Padova. Tra le sue numerose pubblicazioni vi sono monografie e saggi dedicati alla produzione cinematografica comica muta e sonora, al cinema di guerra di finzione e documentario, ai film italiani di regime, ad autori quali Franco Piavoli, Sergio Tofano, Buster Keaton, Harold Lloyd, Jacques Tati, Carlo Mazzacurati, Peter Tscherkassky.

ore 21.00

LA TREGUA DI NATALE

Anfiteatro

con Marco Continanza                      testo e regia Giuseppe Di Bello                         scene Laura Clerici

Durante l'inverno del 1914, al confine tra la Francia e il Belgio, inglesi e tedeschi erano impantanati in una logorante guerra di posizione combattuta nella disumana condizione delle trincee. Era la vigilia di Natale e per entrambi gli schieramenti, assieme agli ordini che dicevano che i combattimenti non avrebbero dovuto essere interrotti per nessun motivo, arrivarono pacchi dono che contenevano dolci, liquori,tabacco, alberelli natalizi e candele… e … una tregua… Una tregua? Una tregua che nei giorni successivi si diffuse a macchia d'olio. Dalle trincee partirono innumerevoli lettere per raccontare alle famiglie quello che stava accadendo, alcune di quelle lettere, assieme a qualche foto, finirono sui quotidiani: inglesi e tedeschi si stringevano la mano sui campi di battaglia! Intervennero gli alti comandi e la tregua fu interrotta, ma i soldati fecero un patto solenne: nel caso li avessero costretti a riprendere i combattimenti nessuno avrebbe mirato ad altezza uomo, avrebbero reso inoffensive le munizioni... “sparando alle stelle, in cielo”.

venerdì 9 marzo

ore 20.00

ROSY BINDI

incontra gli spettatori di Historia

L’eredità di Aldo Moro per la democrazia italiana

 

Rosy Bindi, 67 anni, di Sinalunga, Siena. Nell’ultima legislatura Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, precedentemente Ministro della Sanità (1996-2000) e della Famiglia (2006-2008). Vicepresidente nazionale dell’Azione Cattolica dal 1984 al 1989, europarlamentare per la Dc, poi Deputato con ruoli crescenti nei Popolari, nella Margherita, nell’Ulivo e nel Pd. Vicepresidente della Camera dal 2008 al 2013, Presidente del Partito Democratico dal 2009 al 2013, quando si dimise all’indomani del voto dei 101 franchi tiratori del Pd che affossarono la candidatura di Romano Prodi alla Presidenza della Repubblica.

Laureata in Scienze Politiche, assistente di Vittorio Bachelet, il 12 febbraio del 1980 gli era accanto quando venne ucciso dalle Brigate Rosse all’interno dell’Università di Roma.

ore 21.00

ALDO MORTO

tragedia

Frosini Timpano

testo, regia e interpretazione Daniele Timpano     collaborazione artistica Elvira Frosini

disegno luci Dario Aggioli e Marco Fumarola     in collaborazione con Cité Internationale des Arts, Comune di Parigi

 

 “Un bel mattino ci sveglieremo e capiremo che siamo morti”

Claudio Lolli, 1973

 

«Desolato, io non c'ero quando è morto Moro. Aldo è morto senza il mio conforto. Quando Moro è morto, non me ne sono accorto. Era il 9 maggio 1978. Non avevo ancora quattro anni. Ma dov'ero io quel 9 maggio? E cosa facevo? A che pensavo? E soprattutto a voi che ve ne importa? È una cosa importante cosa facevo e che pensavo io a tre anni e mezzo? Aldo è morto, poveraccio. Aldo Moro, lo statista. Cose che capitavano negli anni '70. Bisognava fare la rivoluzione. Chi? Brigate rosse. Era il 9 maggio del 1978. Brigate rosse, sì. Ma rosse in che senso?»

Un attore nato negli anni '70, che di quegli anni non ha alcun ricordo o memoria personale, partendo dalla vicenda del tragico sequestro di Aldo Moro, trauma epocale che ha segnato la storia della Repubblica Italiana, si confronta con l'impatto che questo evento ha avuto nell'immaginario collettivo.

 

Spettacolo vincitore Premio RETE CRITICA 2012

Segnalazione speciale Premio IN – BOX 2012

Spettacolo finalista Premio Ubu 2012 come“migliore novità italiana”

Premio NICO GARRONE 2013 per il progetto speciale “Aldo morto 54”

SPETTACOLO IN MEMORIA DI ALDO MORO NEL QUARANTENNALE DELLA SUA MORTE.

sabato 24 marzo

ore 20.00

ATTILIO BOLZONI

incontra gli spettatori di Historia

Come cambiano le mafie

Attilio Bolzoni ha iniziato la sua attività giornalistica alla fine degli Anni Settanta come cronista al quotidiano “L'Ora di Palermo”. Dal 1982 è a “Repubblica”. Per più di trent’anni ha raccontato la Sicilia e la sua mafia. Ha firmato numerose inchieste sul Mezzogiorno d'Italia e reportage dai Balcani e dal Maghreb, da Kabul dopo l’11 settembre e da Bagdad dopo la caduta di Saddam Hussein. Autore di testi teatrali (Words of Honour, the mafia exposed, spettacolo andato in scena nei teatri di Londra, Roma e Parigi), sceneggiatore di mini-serie televisive, regista di documentari sulla libertà di stampa e sulla mattanza dei giornalisti in Messico (Silencio, 2015), scrittore. Alcuni suoi libri sono stati tradotti in inglese, tedesco e francese. Ha pubblicato con Giuseppe D'Avanzo La Giustizia è Cosa Nostra (Mondadori, 1995); Rostagno, un delitto fra amici (Mondadori, 1997) e Il Capo dei Capi (Bur Rizzoli, 2007). Con Saverio Lodato ha scritto C'era una volta la lotta alla mafia (Garzanti, 1998). Le ultime pubblicazioni: Parole d'onore (Bur Rizzoli, 2008), Faq Mafia (Bompiani, 2010), Uomini Soli (Melampo, 2012). Nel 1991 ha vinto Il Premiolino, nel 2009 il Premio Lucchetta e il premio È Giornalismo - creato da Indro Montanelli, Enzo Biagi e Giorgio Bocca - nel 2013 il Premio Giuseppe Fava.

ore 21.00

UNA STORIA DISEGNATA NELL’ARIA

per raccontare Rita che sfidò la mafia con Paolo Borsellino

Nonsoloteatro

di e con Guido Castiglia    testo realizzato in collaborazione con Piera Aiello (testimone di giustizia)

scene e disegno luci Lucio Diana     collaborazione alla messinscena Fabrizio Cassanelli

“Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia. La mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarsi. La mafia si nutre della nostra carne, dei nostri pensieri, degli affetti, delle debolezze, dei sentimenti, e degli stati emotivi; certamente non si nutre della nostra ragione” Rita Atria.

Rita Atria, la più giovane testimone di giustizia. Una storia dalla quale emerge forte il desiderio di affrancarsi da “un’eredità” di mafia e omertà, affermare una realtà libera da veti e mutismi, da intimidazioni velate e soprusi subiti. Lo spettacolo racconta dei “tatuaggi emotivi” di Rita, della sua voglia di vivere e della sua capacità di trasformare, grazie all’aiuto di Paolo Borsellino, il sentimento di vendetta in senso di giustizia.

Spettacolo realizzato in collaborazione con Libera Piemonte e Libera Pinerolo Presidio Rita Atria

La compagnia Nonsoloteatro ha ricevuto il Premio Eti, il Premio alla drammaturgia Maria Signorelli e il premio Eolo Award migliore drammaturgia per i giovani 2012.

Campagna abbonamenti in corso

Abbonamenti: intero euro 80 – ridotto euro 60 / Biglietti: intero euro 20 – ridotto euro 15

TIB TEATRO Soc. Coop. Sociale Onlus – tel 0437 950555 – info@tibteatro.it