SUI SENTIERI PER L'EUROPA

Spettacolo multimediale di Mattia Cason e Alessandro Conte 
con Mattia Cason e Alessandro Conte
e con Muhamad 'Abd al-Mun'im
produzione Tib Teatro 

Dal Lavoro di ricerca Le Etiopiche, spettacolo vincitore del Premio Scenario 2021 

 

SUI SENTIERI PER L'EUROPA

Questo spettacolo più che uno spettacolo è una prima possibile traduzione di un romanzo. Il romanzo ha due titoli, due autori, due storie a tratti completamente diverse, ma è uno. Innanzitutto c’è l’antica “Sirat al-Iskandar wa mā fihā min al-'Ajā'ib wa ‘l-Gharā’ib”, a noi nota come “La biografia di Alessandro e ciò che in essa vi è di strano e meraviglioso”, e che gli studiosi chiamano invece per comodità “manoscritto di Hagía Sofía n° 3003”: un testo redatto nel XV° secolo da un autore misterioso firmantesi as-Sūri, “il Siriano”, il quale vi ha messo per iscritto diverse narrazioni popolari di matrice islamica incentrate sulle avventure (in parte storiche ma per lo più fantastiche) di Alessandro Magno in Africa. In secondo luogo c’è il più recente “‘Ala Durūbi Awrūba / Sui sentieri per l’Europa”, l’ultimo romanzo di Muhammad ‘Abd al- Mun’im, un editore, scrittore e poeta di Aleppo costretto ad abbandonare la Siria per le proprie opinioni avverse al regime di Bashar al-Assad: in esso Muhammad racconta del viaggio da lui intrapreso da solo nei primi mesi del 2016 che lo ha visto attraversare la Turchia, il mar Egeo e i Balcani fino ad arrivare a Ljubljana, città dove tutt’oggi risiede e dove, a suo dire, è rinato tanto come artista che come uomo.

Il traduttore (e traditore) è Mattia Cason, un ragazzo (uomo? dei drammi dell’Occidente...) che da qualche anno si è intestardito di vedere in Alessandro l’immagine dell’Europa, o meglio di vedere nella sua contraddizione tra brama di conquista e curiosità per l’alterità la contraddizione alla base dell’irrequietezza storica della cosiddetta “civiltà europea”, da sempre a cavallo tra ansia di conquista, che distrugge, e ansia di conoscenza, che conserva. Questo lavoro è frutto del suo incontro con Muhammad e il suo occhio meravigliato, un occhio meravigliato capace di ripercorrere le avventure d’Alessandro e la storia d’Europa cercando di ri-cor-dare com’è che all’origine anch’essa era altra, diversa, straniera, così meravigliosamente straniera da assomigliare a chi tutt’oggi varca il mare per raggiungerla.

Ad accompagnare l’opera di traduzione è Alessandro Conte, un uomo (dramma risolto) che pur non conoscendo ancora perfettamente l’arabo conosce molto meglio di Mattia alcuni dei sentieri per l’Europa suggeriti da Muhammad/as-Suri nel suo romanzo: quello anarchico in quanto figlio di Terra di Lavoro, quello spirituale in quanto se stesso.

La nostra ricerca ha già dato come primo risultato lo spettacolo “ETIOPJKE/LE ETIOPICHE“ (spettacolo vincitore del Premio Scenario 2021), un lavoro incentrato sullo sbarco di Alessandro in Asia e sul suo scontro con Memnone di Rodi, un comandante mercenario greco al soldo del Re dei Persiani che s’oppose alla sua invasione, un lavoro che reinterpreta questo conflitto in un conflitto ideologico sul significato d'Europa, con Memnone portatore di un’idea nuova e antichissima, quella appunto di un’Europa afroasiatica.

Ora questo lavoro si propone di riprendere i temi di fondo di “ETIOPIJKE/LE ETIOPICHE”, su tutti quello della riscoperta delle radici afroasiatiche della “civiltà europea” quale chiave per interpretare le migrazioni contemporanee come occasione per noi Europei di capire chi siamo, aprendosi però di più al pubblico, e divenendo così un tentativo d’esplorare tutti insieme come la curiosità, e la meraviglia a seguirla, possano essere un primo passo per portare l’individuo oltre l’identità, la società oltre la nazione e forse addirittura l’Europa oltre se stessa.