GHOST TRACK
regia e testi Daniele Turconi
con Daniele Turconi e Gianluca Agostini
musiche e sound design Gianluca Agostini
light design Sandro Vezzosi
costume Lucia Menegazzo
collaborazione ai testi Alice Provenghi
coproduzione Tib Teatro - Qui e Ora residenza Teatrale - Associazione Pallaksch
con il sostegno di Zona K
SINOSSI
GHOST TRACK è uno spettacolo in cui il racconto breve incontra le dimensioni musicali e rituali della club culture, mischiandosi ad atmosfere Techno, Electro e Hardcore. Sul palco/pista da ballo le storie prendono forma attraverso la musica, scavate nella voce e nel corpo del narratore, alla ricerca di una nuova forma di racconto che possa dialogare più direttamente con lo spettatore attraverso la parola, lo spazio, il corpo e la musica. Rendendo sottile il limite tra spettacolo e concerto, lo spettacolo propone un modo nuovo di raccontare e di raccontarsi, al di fuori degli schemi e della retorica sia musicale che teatrale. GHOST TRACK è una traccia nascosta tra fantasia e realtà, cinque racconti di un fantasma di provincia, perso nella nebbia della dancefloor.
IL PROGETTO
GHOST TRACK nasce dalla necessità di ritornare ad una dimensione rituale del teatro e dalla voglia di raccontare la provincia in un modo diverso, fuori dagli schemi della narrazione auto-celebrativa e fuori dal più comune piano di realtà. I racconti di GHOST TRACK sono, infatti, brevi storie surreali di cinque personaggi inventati. Trasformando la tradizione del teatro canzone lo spettacolo propone un modo diverso di raccontare e di raccontarsi, utilizzando stili musicali e narrativi contemporanei come mezzo per raccontare una dimensione parallela, inventata, in bilico tra realtà e fantasia. I personaggi appaiono come spettri di un passato senza tempo, evocati dalle casse del Dj prendono vita insieme alle loro storie per qualche minuto, prima di dissolversi di nuovo nella nebbia. Il progetto scenico prevede una rottura della distanza tra pubblico e performer, il contesto dello spettacolo è molto simile ad una serata di musica elettronica, in una sorta di semicerchio, permettendo al pubblico una fruizione più libera e indipendente dello spettacolo (ove possibile). La collaborazione con il musicista e sound designer Gianluca Agostini è stata fondamentale per lavorare alla drammaturgia dello spettacolo, ogni racconto passa da una atmosfera musicale creata appositamente per sostenere e potenziare i racconti, che dalla voce del narratore prendono forma permettendo al pubblico di ascoltare e, volendo, ballare un monologo. GHOST TRACK è un sogno lucido collettivo sotto cassa, una serata di musica e parole dove ognuno è libero di sentirsi il fantasma che desidera, dove ognuno può riconoscersi o ricrearsi, in un tempo sospeso tra realtà, fantasia ed ironia.
UNO SPETTACOLO PER UN PUBBLICO NUOVO
“Il pubblico” è uno dei temi più importanti e controversi quando si parla di teatro. La questione del così cosiddetto “ricambio” ovvero l’incontro e la fidelizzazione di pubblico nuovo/giovane è spesso al centro degli obiettivi delle programmazioni teatrali, dei meeting e dei discorsi degli operatori di questo settore ma, spesso, le soluzioni trovate non portano ad un esito positivo. Il teatro parla sempre più a sé stesso e sempre meno al resto delle persone che gli gravitano intorno; inconsapevoli di cosa sia e di cosa si faccia esattamente in quegli strani posti la sensazione di fondo delle persone che non vanno a teatro è sempre legata ad una sorta di paura di annoiarsi e di “non capire”. Spesso, purtroppo, hanno ragione. Non perchè la pratica teatrale sia legata per forza ad un “capire” ma perchè, specialmente negli ultimi anni, il teatro è diventato sempre più elitario, creando proposte artistiche spesso inaccessibili, lontane dalla realtà delle nuove generazioni e da un potenziale nuovo pubblico. GHOST TRACK è uno spettacolo che si rivolge particolarmente alle nuove generazioni e al nuovo pubblico, ovvero a tutte quelle persone che si sentono “tagliate fuori” da una pratica artistica che sentono lontana e ostica. Scrivo questo non perchè io mi senta coinvolto in una sorta di missione divina ma perchè sono stato uno di loro e il teatro, nonostante tutte le difficoltà del mestiere, mi ha dato una casa che prima non avevo e mi ha dimostrato con grande fermezza che sopra un palco tutto è possibile. Uno spettacolo per un pubblico nuovo