TEMPO SOSPESO

un progetto di Adriana Borriello e Thierry De Mey
concept e coreografia Adriana Borriello
installazione e musica Thierry De Mey
sistema di amplificazione del movimento Edoardo Maria Bellucci
luce Gianni Staropoli

con

danza: Adriana Borriello, Erica Bravini, Michele Ermini, Michael Incarbone, Donatella Morrone, Ilenia Romano

produzione AB Dance Research
coproduzione Campania Teatro Festival, Charleroi Danse, Diacronie Lab, Eroïca Productions, Teatro di Roma, Tib Teatro

organizzazione Valeria Vannucci

Tempo Sospeso

Un’installazione-foresta di bambù sospesi e intonati, cinque danzatori, un’altra presenza danzante, una musica fatta di suoni elettroacustici captati dal vivo e partiture strumentali registrate, presenze di luce, una coreografia che orchestra e co-ordina il tutto.

La foresta di bambù è presenza imponente ed evocatrice che svela e nasconde, che occupa lo spazio e lo ritma, lo scandisce nei pieni e nei vuoti, lo conforma, lo significa.
È presenza che si vede, si ascolta, si odora, si “sente”. E poi è agita, mossa, suonata, scolpita, abitata, trasfigurata dai corpi, dai suoni, dalla luce.

La danza si propaga ai bambù e produce suono che, trasformato alterato stravolto sofisticato scomposto elaborato, produce musica. Anche i performer suonano i bambù e la musica tutta – elettronica e acustica, dal vivo e non – torna alla danza e muove i corpi che muovono il suono dello spazio-foresta.

Si tratta di un’opera trans-disciplinare dove movimento/danza, suono/musica, visione/arte visiva dialogano senza gerarchia secondo “incroci sinestetici”: la visione si muove, il suono si vede, il movimento si ascolta, i ruoli si scambiano, le funzioni si legano e si confondono secondo particolari alchimie percettive.

La musica crea una partitura articolata che intreccia suono e movimento e li rovescia, li innesta, oscilla tra rigorosa scrittura “atemporale” e improvvisazione strutturata, tra complessità polifonica e purezza di suoni elementari, fonde i materiali precostituiti alle azioni dal vivo in un unico grande affresco sonoro.

La scrittura coreografica organizza la relazione spazio-temporale di danzatori e bambù tra visione e ascolto, tra movimento e stasi, suono e silenzio, visibile e invisibile, udibile e inudibile, lentezza e velocità, durezza e morbidezza, pieno e vuoto. Essa si ispira liberamente alla teoria dei cinque elementi della tradizione cinese, al loro legame coi punti cardinali, i colori, gli organi, le consistenze, gli umori, gli stati dell’essere... ai concetti di ciclo e trasformazione, di andata e ritorno, di opposizioni cooperanti, di rovesciamento, all’eloquenza delle forme semplici, alla natura misteriosa dei numeri, ai loro movimenti, ai sistemi di relazione che da essi si generano. Edoardo Maria Bellucci, giovane compositore e sound engineer, realizzerà la parte più tecnologica del lavoro sul suono elaborando un sistema dove il corpo del danzatore, in interazione coi bambù, è contemporaneamente eccitatore e risonatore di un fenomeno acustico scaturito dalla relazione.

Un unico processo_Correlazioni, variabili, variazioni sul tema

Tempo sospeso accoglie, integra e prosegue la ricerca coreico musicale che Borriello e De Mey avviano col progetto 2023 Timelessness Dances e che, nell’interazione col “pieno” della foresta di bambù suonanti, si apre a nuove sollecitazioni, genera un’altra partitura, variazione sul tema. Timelessness Dances, invece, situa l’azione fatta di corpi in presenza, movimento e suono, in uno spazio il più “nudo”, ampio e vuoto possibile, dove si intrecciano, scambiano, confondono la coreografia di Adriana Borriello, le partiture musicali di Thierry De Mey e la “musica del movimento” captata dal vivo, amplificata e trattata.

La coreografia, per cinque danzatori più la stessa Borriello, oscilla tra rigorosa scrittura e improvvisazione strutturata interrogandone il limite. La musica di De Mey combina la partitura di Timelessness, scritta per Les Percussions de Strasbourg nel 2019, con la “musica del movimento” che, trattata, costituisce il punto di massima convergenza tra scrittura coreografica e musicale, dimensione acustica ed elettronica, sinestesie della visione e dell’ascolto.

La coreografia, nel solco delle ultime ricerche corpografico-compositive della Borriello, incarnerà la natura atemporale della musica scritta che, nell’atto di incorporarsi e manifestarsi come suono, si espande, trasfigura e rovescia, in bilico tra carne e spirito, tra sangue e soffio. La partitura musicale di Timelessness, eseguita da Les Percussions de Strasbourg, rappresenta un nuovo filone estetico nell’opera di De Mey, che interroga il rapporto tra ritmo e atemporalità e trova, nelle esplorazioni condivise sul movimento-suono, ulteriore occasione di sviluppo.

Nella coincidenza tra le attuali ricerche estetiche e poetiche dei due artisti si origina questo progetto che vuole declinare, oggi, la relazione tra suono e movimento, tra musica e danza, tra scrittura ponderata e composizione istantanea, tra “suono del movimento” e “movimento del suono”, tra l’udibile visibile e il visibile udibile, tra gli strati e le forme del tempo, lineare, ciclico, relativo.

Oltre la performance _ Note

Il progetto nel suo insieme contempla la possibilità di sviluppare ulteriori attività artistiche dedicate ai campi del sociale, dell’educazione e della formazione, che interessano le arti performative, visive, musicali e sono condotte dagli artisti della compagnia, performer, musicisti, autori, tecnici.

In particolare, in alcune fasce orarie e/o giorni definiti, l’installazione di bambù sospesi può essere aperta al pubblico per essere “visitata e agita” liberamente come una qualsiasi opera interattiva di arti visive. L’intonazione, la mobilità e la struttura a intreccio dei bambù, enfatizzata dal disegno dei percorsi colorati al suolo, ne permettono infatti la fruizione e l’esplorazione personale.

Inoltre, diverse attività pratiche e laboratoriali, condotte dai membri della compagnia e indirizzate a specifici gruppi sociali, di studenti, di cittadini, possono essere elaborate e programmate in funzione e con il contesto che ci ospita.

Qualche esempio:

  •  mastercalss e laboratori per studenti di diversi linguaggi artistici, in gruppi misti o di un unico specifico ambito: movers, performer, danzatori, attori, artisti visivi e audiovisivi, musicisti, etc.
  •  pratiche esperienziali basate sui linguaggi performativi, musicali e visivi per bambini, adolescenti, anziani, diversamente abili, scolaresche, street dancers, cittadini e amatori, etc.
  •  forme di accompagnamento del pubblico nelle visite interattive dell’installazione.